Consuetudini intorno alla NASCITA

13.10.2012 21:04

 

Fino a non molto tempo fa la prole numerosa era considerata una benedizione anche per le famiglie più povere, mentre si compativano le coppie che avevano solo un figlio e che vivevano con la paura di perderlo visto l'alto tasso di mortalità infantile.

Peggio ancora se figli non ne arrivavano. La donna privata della maternità oltre che sentirsi frustrata veniva additata come portatrice di malocchio a causa dell'invidia che provava.
Era naturale quindi, proteggere la nascita di una nuova vita dagli innumerevoli pericoli che avrebbe incontrato.

Su bene
Era la dote della sposa.
Veniva trasportato in corteo da un nutrito e festante gruppo di amici e partenti della sposa, ognuno dei quali aveva il compito di portare un oggetto diverso. 
In testa al corteo si trovava una ragazza che portava la brocca per l'acqua (su frascu) e in mano una conocchia (insieme al fuso serve per filare) in legno finemente intagliata (sa cannugh' e s'isposa) dono dello sposo alla futura consorte.
Una volta in casa, la ragazza doveva filare tre fili (tre sogas de filu) che sarebbero serviti alla futura mamma per legare l'ombelico ai primi figli. I fili dovevano essere filati con molta cura poiché la rottura di uno solo di questi avvalorava la credenza che il bimbo sarebbe morto alla nascita.

Riti scaramantici della futura madre
Le donne in attesa del loro bambino temevano in modo particolare l'influsso del malocchio. Se le capitava di incontrare persone note per avere tale potere era opportuno fare scongiuri per tre volte, oppure era sufficiente toccarsi il sedere.
Mentre le persone che incontravano una donna incinta usavano toccarle il grembo per non arrecarle, seppur in modo involontario, alcun danno. 
Come pure si doveva evitare di scavalcarle le gambe quando questa si trovava casualmente con le gambe distese, e se questo accadeva era necessario fare l'operazione inversa per scongiurare la morte del nascituro.

S'assichidu, lo spavento, veniva considerato altrettanto dannoso e avere conseguenze tragiche se la futura madre non sputava per tre volte sul punto dove era avvenuto.
Inoltre doveva evitare di fissare a lungo uno storpio per non arrecare lo stesso danno al nascituro, e se incontrava unatzerpia, una rana, una biscia, una lucertola, doveva evitare di scavalcarla. 
La donna in stato interessante non poteva fare da madrina ad un battesimo poiché questo poteva causare la morte del battezzato o del proprio figlio entro l'anno.

lunaLa luna
L'influenza della luna era tenuta in grande considerazione in quanto si credeva che il suo influsso poteva essere in qualche modo causa di danni.
Prima del parto si controllava sempre in quale fase si trovasse la luna. Se stava per completare il ciclo e quindi aveva le punte all'insù (a corros a susu) la donna che assisteva il parto, sa maist' e partu, invitava la futura madre a ritardare il più possibile la nascita, possibilmente rimandandolo a quando la luna avesse cambiato posizione.