Gli indipendentisti contro la Rai: "Tutela tedesco e ladino, lingua sarda discriminata"

22.05.2013 08:44

 

"Tedesco e ladino tutelate dalla Rai, la lingua sarda no". A Manca pro s'Indipendentzia protesta par la mancata valorizzazione del sardo da parte della Rai, dopo che quest'ultima ha messo nero su bianco una convenzione con la Provincia di Bolzano per garantire una programmazione radiofonica e televisiva nelle lingue parlate dalla minoranze in Alto Adige.

CAGLIARI - L'accordo tra Rai e Provincia di Bolzano è stato firmato lo scorso 16 maggio dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giovanni Legnini, dal presidente della Provincia, Luis Durnwalder, e dal direttore generale Rai, Luigi Gubitosi. Di fatto si tratta di una convenzione di durata triennale(2013-2015) che "aumenta le trasmissioni in tedesco e ladino, adegua l'organico e prevede l'assunzione da parte della Provincia degli oneri finora sostenuti dallo Stato". La Provincia in realtà assicura un finanziamento di 20 milioni di euro all'anno per 3 anni. Gubitosi, intervenendo alla presentazione dell'iniziativa, ha ribadito "l'attenzione della Rai alle esigenze delle minoranze".

La notizia ha fatto storcere il naso agli indipendentisti di A Manca pro s'Indipendentzia: "La nuova convenzione aumenta considerevolmente le trasmissioni in tedesco e ladino garantendo anche una piena occupazione a molti giornalisti bilingue. Buona notizia dunque ma non per i sardi, non per la lingua sarda, non per la nostra nazione. Infatti il prossimo anno i palinsesti della Rai sarda saranno esattamente uguali a quelli di sempre, e cioè totalmente o quasi totalmente in lingua italiana. In particolare sarà monolongua italiana il Tg3 regionale che sarebbe forse, insieme alla scuola, uno degli strumenti più idonei per diffondere il sardo come lingua veicolare".

A Manca pro s’Indipendentzia si chiede perché i sardi "debbano pagare il canone Rai se la nostra lingua non viene tutelata e anzi viene completamente discriminata, anche a fronte dei diritti riconosciuto alle altre lingue nazionali presenti all’interno dello stato italiano". Gli indipendentisti denunciano anche "il silenzio bipartisan di tutti i gruppi presenti in Regione, compresi quelli che quotidianamente si riempiono la bocca con le parole d’ordine 'sovranità' e addirittura 'indipendenza', a partire dal governatore Cappellacci e dei suoi ex alleati sardisti. Oltre all’avanzamento nella lotta per il bilinguismo perfetto sarebbe anche una occasione da non perdere per creare importanti posti di lavoro per tanti giovani giornalisti sardi".