I VIRUS HANNO IMPARATO A DIFENDERSI DAGLI ANTIBIOTICI

10.08.2012 21:45

 

Tratto da: www.liquida.it

I compagni di strada della medicina moderna sono sempre più inefficaci: i virus se ne fanno beffe e il mondo scientifico rincorre come un santo Graal nuovi medicinali

 

Addio antibiotico, panacea di tutti i mali: il simbolo del progresso medico e scientifico del XX secolo è sempre più inefficace. I virus hanno infatti affinato le armi e sviluppato una resistenza anti-microbica che li rende immuni da questi medicinali. A lanciare l'allarme è il Washington Post, che riportando il discorso tenuto in marzo da Margaret Chan, direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, preannuncia l'arrivo di una nuova era nella storia della medicina:

 

"Un'era post-antibiotici significa di fatto la fine della medicina moderna così come la conosciamo. Cose comuni come la faringite o le ginocchia sbucciate dei bambini potrebbero tornare a uccidere".

 

Per vederci chiaro bisogna capire qual'è la nuova arma sviluppata dai batteri, un enzima denominato NDM-1: uno studio pubblicato da Lancet due anni fa spiegava che l'enzima si appoggia su un frammento di DNA in grado di trasferirsi da un batterio all'altro, e che i primi casi di resistenza si sono verificati in India e Pakistan.

Tra i primi batteri diventati immuni ci sono quello della tubercolosi e quello della gonorrea, ma la lista è destinata ad allungarsi. 

Gli antibiotici sono stati usati in modo scriteriato dagli anni Quaranta a questa parte, e se hanno contribuito alla sconfitta di malattie molto diffuse in passato e reso possibile delicati interventi di chirurgia, è anche vero che sono diventati "familiari" e via via più innocui per i virus che andavano a debellare.

 

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All'evoluzione dei virus si aggiunge il fattore economico, perché molte aziende farmaceutiche hanno ormai abbandonato il poco redditizio mercato degli antibiotici: invece di impiegare risorse per medicinali che vengono utilizzati per un breve periodo, preferiscono investire su quelli che curano malattie croniche e accompagnano la vita intera dei soggetti malati.

Ma la musica negli USA dovrebbe cambiare nei prossimi cinque anni grazie all'interessamento del Governo americano, che ha stabilito un quinquennio extra di esclusività sui propri prodotti alle compagnie che sviluppano antibiotici, in modo da tenere alla larga competitori e farmaci generici.

Certo non risolverà il problema, ma è un importante riconoscimento politico della questione, a cui si accompagna in Europa lo stanziamento di 2 miliardi di euro per la Innovative Medicines Initiative (IMI), il progetto che prevede una ricerca coordinata tra pubblico e privato col fine di sviluppare nuovi medicinali.

La corsa alla nuova penicillina è iniziata.

(Marta Arniani)