IL SIMBOLO DELLA ZUCCA

19.10.2012 21:33

 

LA ZUCCA

Altro simbolo, forse anche più conosciuto del precedente, anche perché ormai più commercializzato durante il periodo di Halloween, è la zucca, facente parte del genere Cucurbita della famiglia delle Cucurbitacee. Ve ne sono di diverse specie provenienti da diverse zone del mondo, con colori e forme di tutti i tipi. Spesso, sono state usate per creare oggetti decorativi, utensili, scatole ecc. Fin dall’antichità, la zucca svuotata è stata usata come contenitore; addirittura, gli Aztechi le usavano per bere la loro amata bevanda al cacao. Servivano per trasportare sale e acqua, ma anche come galleggianti per insegnare alle persone a nuotare.

Ma quali sono i significati legati a questo frutto della terra?

Alfredo Cattabiani, nel paragrafo intitolato “La zucca di Atena” comincia col ricordarci la famosa zucca di Cenerentola di Charles Perrault che, per magia, grazie alla fata buona, si trasforma in un’eccellente carrozza.

Questa fiaba, che come ci dice il nostro, è anche un’allegoria di una rinascita dagli inferi al cielo, riflette il simbolismo della zucca che, grazie ai suoi tanti semi, fin dall’antichità venne considerata sia in Occidente che in Oriente il simbolo della resurrezione dei morti.

Ed in effetti, è proprio da qui che nasce la tradizione della notte di Samhain-Halloween di svuotare le zucche, intagliarle con volti terrificanti ( pensiamo al personaggio di Jack - O’- Lantern, n.d.Xenia ), ed illuminarle grazie ai lumini posti al loro interno. Queste lanterne vanno poste sui davanzali o negli angoli delle vie per rappresentare il ritorno dei defunti nella notte del Capodanno celtico, in cui vi è un rimescolamento tra mondo dei vivi e mondo dell’aldilà, da cui rinascerà l’anno nuovo, un nuovo corso.

Da un articolo di Andrea Romanazzi apparso recentemente su Athame, leggo che la tradizione di intagliare le zucche con figure spaventose per allontanare gli spiriti maligni sarebbe nata verso il ‘700, anche sei in origine non si trattava proprio di zucche ma di rape. Sembra, però, che nel 1845, causa una grande carestia in Irlanda, molta gente, dovendo immigrare in America, si portò con sé questa usanza.

Ma in America le rape non si trovavano facilmente ed allora si pensò bene di sostituire le rape con le zucche che, comunque, sin dall’antichità avevano avuto questo forte legame con il concetto di morte e resurrezione, come vedremo, già legato al culto della Dea e ritrovato nel Cristianesimo.

A proposito, comunque, del rapporto tra l’immagine della zucca e gli spiriti, volevo far notare una cosa: James Frazer, ne “Il ramo d’oro”, cita una pratica che, a suo dire, avrebbero usato gli stregoni delle Hawaii.

Questi sarebbero stati in grado di catturare le anime delle persone vive chiudendole dentro a delle zucche, per poi darle da mangiare alle persone per sbarazzarsene. Inoltre,questi stregoni, strizzando con le mani le anime catturate, sarebbero stati anche in grado di ottenere da esse delle informazioni.

Cattabiani ci dice anche che Ateneo riferisce di un culto particolare nella città greca di Sicione, in cui si adorava una Dea chiamata Kolokasìa Athenai. Siccome Atena è un altro nome della luna è evidente che la zucca sia sempre stata consacrata alla Dea Madre e simboleggi abbondanza e fecondità ( proprio per i suoi tanti semi e anche, aggiungerei, per quella forma panciuta e rotonda che dà l’idea di una donna in attesa, n.d.Xenia ), prosperità e buona salute. Inoltre, ci dice Romanazzi, l’uso della zucca anche come medicamento per i problemi femminili è rintracciabile in un testo chiamato Corpus Hippocraticum del 400-300 a.C. in cui si dice di svuotare una zucca, metterci dentro del carbone gettandovi sopra della mirra triturata per poi far sedere la donna su questa zucca e far prendere i vapori ai genitali. Quindi, sempre un mezzo per ottenere la fertilità. Ma non finisce qui. L’autore ci spiega anche che la zucca, presso i romani, sarebbe stata collegata a Priapo, la divinità di origine greca itifallica, simbolo della sua natura fertile. Come ci dice il nostro, nei Carme Priapei egli veniva invocato come il custode delle zucche ed in diversi autori latini ( es. Propezio ) la zucca viene collegata al ventre della donna … Per cui, la zucca avrebbe avuto un doppio significato: quello del ventre fertile della Dea Madre, ma anche quella del fallo maschile ( pensiamo alle zucche allungate). In tutti e due i modi, diviene comunque simbolo della fertilità.

La zucca in America, in Australia ed India

In America centrale, la zucca avrebbe assunto un ruolo simile a quello dell’uovo cosmico orfico, come ci spiega la leggenda seguente. C’era un uomo potentissimo che si chiamava Iaia. Un giorno, il suo unico figlio morì improvvisamente; dopo averlo pianto, il padre lo seppellì in una zucca enorme che portò ai piedi di una montagna, vicina al paese.

Dopo alcuni mesi, l’uomo tornò alla tomba del figlio scoperchiandola per versare qualche lacrima sul giovane, ma il corpo non c’era più e nella zucca piena d’acqua nuotavano balene e pesci di tutti i tipi.

Sconvolto, Iaia tornò dai parenti per raccontare l’accaduto. Nel paese vivevano quattro fratelli che incuriositi dal racconto che si arricchiva ogni volta di nuovi elementi ( tesori ecc. ), decisero di andare ai piedi della montagna per impadronirsi della zucca magica. Quando Iaia lo venne sapere li raggiunse e li sorprese mentre stavano per portare via la zucca. Sorpresi dal suo arrivo, i quattro, per evitare una vendetta, la lasciarono cadere e la zucca si spaccò in molte parti mentre un torrente ne uscì inondando la terra. Fu così che si formarono i mari e gli oceani.

In Indocina, invece, si narra che l’umanità fu distrutta dal diluvio, tranne due giovani ( un fratello ed una sorella ) che si salvarono in una zucca. I due si sposarono e la donna partorì…una zucca: i suoi semi, sparsi in pianura e in montagna, diedero origine alle diverse etnie. Simile è il mito che si ritrova in India.

Sumati, sposa del Re Sagara di Ayodhya, a cui erano stati promessi 60.000 figli, partorì una zucca da cui uscirono i 60.000 bambini. Mentre Teofilo Folengo nelle Maccheronee, descrive una zucca talmente grande da essere la patria di poeti, cantanti, astrologi e negromanti.

Le zucche come emblemi di stupidità.

In Europa, la forma tondeggiante della zucca è stata collegata alla forma della testa umana ( pensiamo ad espressioni come “ha la zucca pelata”, “che zuccata!” per indicare una botta in testa ecc. ).

Dall’uso, in antichità, di usare le zucche come contenitori del sale nasce la frase “aver poco sale in zucca” ecc. o per dire, ad esempio, che una persona è poco intelligente “è una zucca vuota”.

Il suo significato negativo nasce dal fatto che, nonostante le sue grosse dimensioni, non avesse un gran valore nutritivo, oltre ad essere pure un po’ insipida. Per questo è divenuta anche emblema di nullità. Nonostante questo, però,occorre tener conto che dal punto di vista alimentare sia ricca di vitamina A e C, oltre che ad avere dei semi con capacità vermifuga.

La zucca come emblema della brevità della vita e della felicità

Sempre Cattabiani ci parla di un’opera del Durer, San Girolamo nello studio, in cui la zucca rappresenterebbe la fugacità della vita. Un simbolo, questo, che si ritroverebbe nell’Iconologia del già citato Cesare Ripa, il quale parla dell’allegoria della Felicità breve come di una donna vestita di bianco e giallo (contentezza ) con una corona d’oro in capo, adorna di pietre preziose. Regge uno scettro nella mano destra (corona e scettro rappresenterebbero signoria), al cui braccio si avvolgerebbe con le sue fronde una zucca sorta dal terreno circostante, mentre con la sinistra afferra un bacile pieno di monete e di gemme ( la felicità breve ed effimera come la zucca che in poco tempo appassisce ).

Anche nell’allegoria della Speranza fallace appare una zucca che una donna tiene nella mano sinistra insieme con una nottola, simbolo di chi vola nel buio.

La zucca nell’iconografia Cristiana

Nei tempi antichi, oltre ad essere utilizzata per trasportare acqua, vino o sale, le zucche svuotate venivano usate anche dai viandanti come borraccia per l’acqua. Per questo, nell’iconografia cristiana è divenuta spesso ilsimbolo dei pellegrini, come San Giacomo Maggiore che, dopo aver predicato in Giudea e Samaria, evangelizzò la Spagna.

L’Arcangelo Raffaele, compagno di viaggio di Tobia, talvolta viene ritratto con una borraccia ricavata sempre dalla zucca.

Anche San Giuseppe, nelle scene che lo raffigurano nella fuga in Egitto, lo rappresentano con lo stesso attributo così come Gesù quando viene rappresentato come viandante sulla strada per Emmaus quando incontra due discepoli con cui poi cenerà.

Quindi, la zucca viene qui a rappresentare un simbolo di resurrezione e salvezza, soprattutto facendo riferimento ad un passo della Bibbia in cui si narra che Dio fece crescere una pianta di zucca per fare ombra a Giona.

Per questo tipo di iconografia, possiamo citare, ad esempio, i seguenti dipinti:

• Adorazione dei pastori di Andrea Mantegna, del 1451-1453 ( New York )

• Riposo durante la fuga in Egitto di Bernart Van Orley, del 1515 ( San Pietroburgo ).

• Il giovane pellegrino, di Alexi Grisou, del 1726 ( Firenze ).

Spagiria - Erboristeria alchemica – Zucca

La zucca, come tutti gli ortaggi, secondo l’Erboristeria alchemica – Spagiria è governata dalla Luna.

Luna è la funzione inerente ad ogni ambito di riflessione, accudimento, fecondità. In analogia con la mutevolezza delle sue fasi è da porre in relazione a comportamenti dominati dall’incostanza e dalla suggestionabilità, derivanti da una fragile identità della persona che viva in balia del proprio ambito emotivo. Nel fisico ha a che fare con l’encefalo, il midollo, lo stomaco, il duodeno, le gonadi ed è coinvolta nei processi metabolici e nella funzionalità dell’intestino crasso.

Olio di semi di Zucca

I disturbi e i fastidi alla prostata affliggono molti uomini, notoriamente meno propensi a ricorrere a visite mediche e farmaci rispetto alle donne.

Dalla natura arriva in soccorso degli uomini l’olio di semi di zucca, un estratto naturale che permette di avere un rimedio dalla qualità molto elevata, anche perché oggi l’estrazione viene fatta con tecniche ecologiche che garantiscono la massima sicurezza al consumatore.

L’olio di semi di zucca è un concentrato di acido linoleico, un grasso essenziale che il nostro organismo non riesce a fabbricare, oltre a contenere una potente sostanza vermifuga, la cocurbitina. In più, l’olio di semi di zucca, grazie al suo contenuto di fitosteroli, vitamine e oligoelementi, è un antinfiammatorio naturale, che inibisce l’infiammazione del tessuto prostatico, evitando che i tessuti si gonfino, causando una tra le infiammazione più comuni della prostata

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