INVERNO A TAVOLA E NON SOLO SECONDO LA MTC

15.01.2013 22:30

 

GLI ORGANI CHE SI ASSOCIANO SIMBOLICAMENTE ALL’ENERGIA ACQUA SONO RENI E VESCICA.

1° Reni La loro funzione è quella di filtrare il sangue e trasformare in urina tutto ciò che viene scartato dal sistema digerente. I Reni, che sono in corrispondenza con l’inverno ed il nord, sono incaricati della trasmissione della vita, della procreazione e dunque della sessualità; ma anche di tutte le creazioni comprese quelle artistiche e spirituali; i reni sono i depositari del passaggio “dal potenziale al reale “.

Essi, infatti, hanno l’incarico del passaggio dal Cielo Anteriore al Cielo Posteriore, cioè dalla potenza all’atto, dal virtuale al reale, all’incarnazione. Sono emblematicamente legati all’Acqua, prima origine della nascita e della vita, luogo e sorgente delle trasformazioni, essenza, matrice, origine invisibile ma anche potenza; la potenza del grano che, sotto la terra coperta di neve, già contiene tutto l’albero nel suo divenire. Se abbiamo reni forti e pieni di vitalità sperimentiamo coraggio, resistenza, e energia sessuale.

Essi sono legati soprattutto all’emozione della paura e delle nostre attitudini di reazione alle cose della vita e quindi ci parlano delle nostre resistenze, sia quelle profonde (morte e sopravvivenza) che quelle relazionate ai cambiamenti della vita.

I problemi renali possono indicare difficoltà nel trovare stabilità nella nostra vita e nel trovare il giusto mezzo tra l’attività, l’aggressività e la difesa, da una parte, che appartengono al rene sinistro, e la passività, l’ascolto, e la fuga che appartengono al rene destro.

E’ per tale motivo che le tensioni renali ci possono comunicare la difficoltà di decidere della nostra vita e fare di conseguenza ciò che conviene perché possano realizzarsi i nostri obiettivi!

In Medicina Tradizionale Cinese i Reni sono l’unico organo doppio, al contrario del Polmone che viene declinato al singolare: è in questo modo che ci viene significata quella funzione simbolica per la quale essi hanno in carico funzioni di creazione che esigono due genitori! Nessun essere vivente nasce per sua stessa opera, ma in virtù del fatto che vi sono un padre e una madre, yin e yang, Cielo e Terra, i quali uniscono insieme le loro quintessenze (Jing) per concepirlo.

I Reni hanno in carico – come l’Acqua da cui proveniamo – ogni creazione, dal bambino all’opera d’arte. Inoltre, un essere vivente non è creato soltanto al momento del concepimento: egli si ricrea ad ogni respiro. La potenza dei Reni si manifesta , in Medicina Tradizionale Cinese, anche nelle ossa, nella regione lombare, nei capelli e nell’udito. I Reni hanno dunque la funzione di tesaurizzare il Jing, l’elisir, la quintessenza della vita (l’ideogramma jing è formato, a sinistra, da grani di cereali e, a destra, dalla indicazione della loro piena vitalità).

 

2° Vescica. Gli organi che appartengono all’elemento Acqua sono Reni e Vescica; l’acqua è origine prima della nascita e della vita. Reni e vescica sono, dunque, organi essenziali nel processo di gestione e filtraggio delle tossine dal sangue.

La Vescica (la Terra dei Reni), che rappresenta l’altro aspetto del lavoro dell’acqua, sta ai reni come l’intestino crasso sta all’apparato digerente: essa è l’ultimo stadio del processo di eliminazione di “ciò che è vecchio”.

Le infiammazioni alla vescica, come la cistite, segnalano le nostre difficoltà ad evacuare “acque usate”, cioè ciò che di invecchiato non ci soddisfa più, vecchie abitudini, schemi mentali e ricordi (genitoriali!?) ormai inadatti alla nostra situazione presente; ma ci dicono pure della nostra collera verso questa scarsa attitudine a “liberarci di cose passate”.

Il meridiano della vescica, associato al segno astrologico cinese della Scimmia, a livello psicologico è associato alla fecondità, alla decisione, alla severità, al rigore ed al senso dell’ascolto.

Come recita il Su Wen, “la vescica ha l’incarico dei territori e delle città…” e pertanto la sua sofferenza può indicare anche una nostra difficoltà rispetto al “territorio” che stiamo occupando al momento. George Ohsawa, nel suo “Lo Zen Macrobiotico”, raccomanda per la cistite e la vescica (e quindi per i reni) di bere meno acqua possibile (per le ragioni sopra dette, opposte a quelle della nostra attuale medicina “ufficiale”) e di seguire un regime alimentare curativo basato fondamentalmente su cereali integrali (ben masticati ed insalivati!) con gomasio e shoyu/tamari, crema speciale di riso, azuki in minestra o succo, tè verde naturale e zenzero, anche in compresse da applicare esternamente.  

Autoesame macrobiotico per controllare le condizioni dei reni e l’assunzione eccessiva di liquidi: si osserva la presenza di scuro e borse sotto gli occhi, nella palpebra inferiore, ma anche la presenza di dolore sotto i piedi, e si osserva pure la conformazione e flessibilità del dito più piccolo. Per controllare se vi siano disturbi alla vescica si può premere con le dita lungo il meridiano della stessa, nella parte che scende dietro, ed al centro, del polpaccio delle gambe, e vedere se dalla pressione si sviluppa dolore.

Autoanalisi dell’urina: Ohsawa indicava in due, nella donna, e tre, nell’uomo, il numero di volte equilibrato degli stimoli giornalieri per urinare; il sesso femminile infatti sarebbe più forte e più “bravo” a trattenere rispetto al sesso maschile. Dunque possiamo già da questo stabilire come stiamo mangiando e bevendo. Un altro segnale dell’urina è la sua colorazione che non dovrebbe essere né troppo scura né troppo chiara, ma dorata e rassomigliare vagamente al colore della birra. Urine scure indicano eccessi di cibo salato e yang (reni contratti) e chiare che si sono ingeriti troppi liquidi (yin) e che i reni, troppo rilassati e gonfi, filtrano un eccesso d’acqua. Naturalmente i bambini urinano più frequentemente con colorazioni più lievi rispetto a quelle degli adulti.

 

Alimentazione e Cucina

Nell’Alimentazione è bene agevolare e fortificare in questo periodo la funzione di reni e vescica, rafforzando il sistema immunitario (che ci protegge dal freddo) con sali minerali di buona qualità, quelli vegetali, e quindi con cereali integrali e verdure (cotte) di terra e di mare (alghe) mangiati quotidianamente; ai quali potremo aggiungere agevolmente un poco più di grassi sani (olii e semi oleosi).

Il cibo tipico che rappresenta l’espressione dell’elemento Acqua, perché ne agevola la funzione, sono i legumi:  quindi non facciamoceli mancare (pochi) neanche un giorno.

E’ necessaria molta attenzione a non ingerire troppi liquidi e cibi acquosi e umidi come per esempio spremute, succhi, frutta fresca e pomodori crudi.

Bisogna “yanghizzare” il cibo, cioè cuocerlo bene e fargli perdere acqua e umidità in modo da rafforzare i reni … dimenticando la storiella raccontata da molti medici “ufficiali” che bisogna bere litri di acqua al giorno (però indispensabile a chi mangia molta carne e formaggi)! Cosa è bene consumare in questo periodo, oltre a una buona dose di legumi? Riso, innanzitutto, per la purificazione del sangue; le verdure di mare (alghe) contro i calcoli renali ed un buon sale marino (possibilmente mediterraneo e siciliano in particolare), tamari e miso. Tra i legumi dare la prevalenza agli azuki, alla soia nera ed ai fagioli rossi (dalla forma simile a quella dei reni) consumandone circa una trentina di grammi al giorno, cotti con l’alga kombu!

La festa del Carnevale in febbraio, con i suoi dolci tipici, capita verso la fine dell’inverno, al confine con la primavera entrante e quindi con caratteristiche energetiche e climatiche differenti dal resto della stagione fredda. Carnem levare… diminuire il consumo di carne!

Tali festività coincidono con l’avvio della quaresima la cui funzione invernale è sempre stata sin dall’antichità (patrimonio sia dei credenti che dei profani anteriori al cristianesimo) quella di far durare il più a lungo possibile le scorte dei cibi per permettere agevolmente il raggiungimento di una nuova fase ciclica di raccolta. Poiché, dunque, a Carnevale ci troviamo ancora in inverno, spesso umido e piovoso con influenze diffuse e disturbi stagionali, continueremo a evitare alimenti che favoriscono il raffreddamento del corpo (latte e derivati, zucchero, alcolici) e a non usare troppi di quei cibi che portano umidità dentro il corpo, come frutta e verdure crude, che hanno temperatura più bassa di quella corporale. Avendo bisogno di alimenti che portano calore dentro cercheremo quindi, ancora per alcune settimane, di cuocere i cibi anche perché rilascino l’acqua di troppo.

 

E’ importante sempre ricordare che noi ci alimentiamo non solo con le sostanze nutrienti contenute nel cibo (proteine, carboidrati, grassi, etc.) ma ci nutriamo anche degli aspetti energetici e simbolici di cui i diversi alimenti sono portatori. E dobbiamo pure ricordare, in conseguenza, che i sintomi delle malattie non sono solo un richiamo del passato da abbattere come un ostacolo o una piaga da cicatrizzare, ma una memoria da ritrovare, un invito rivolto al futuro ed a porci la domanda: “Cosa mi sta chiedendo? – A cosa m’invita? – Verso dove mi vuol condurre?”

La pelle, in quanto organo escretore, oltre che alla fase “metallo”, è legata pure alla fase “acqua”.  Ricordare l’importanza dei legumi e della loro cottura per pelle, per reni e vescica.

I legumi, che quando eravamo meno industrializzati chiamavamo la “carne dei poveri” per il loro alto apporto proteico, hanno un rapporto con i reni molto specifico (fagiolo e rene si somigliano): per la Medicina Tradizionale Cinese l’energia “acqua” di reni e vescica ci dà la spinta per affrontare le sfide della vita.

L’accoppiata cereale+legume ci garantisce l’apporto di quegli otto amminoacidi essenziali che alcuni chiamano “proteine nobili” e reputano essere presenti solo nella carne. L’amminoacido assente nei legumi è la metionina, che è invece presente nei cereali. In particolare sono i legumi di colore più scuro quelli che recano un effetto maggiormente benefico per reni e vescica. Bisogna mangiarne 5-6 volte alla settimana, una porzione giornaliera (2-3 cucchiai abbondanti), per tenerci in forma e scattanti.

Alcuni legumi sono più leggeri e digeribili di altri perché contengono meno olio, quindi sono più indicati nelle cure: lenticchie, azuki e ceci. La digeribilità dei legumi è legata alla struttura del loro amido: bisogna saperli trattare e cuocere bene. Lavare e ammollare: i fagioli secchi che superano l’anno di conservazione hanno bisogno di 8-10 ore di ammollo, mentre quelli più giovani anche di 4-5 ore. Per i ceci si può arrivare anche a 24 ore se invecchiati più di un anno. Aumentare i tempi necessari, significa farli fermentare. L’acqua di ammollo va eliminata se la digestione non è perfetta. Usare la schiumarola per togliere la schiuma che si forma durante la cottura. Questa deve rendere i legumi molto teneri per neutralizzare gli amidi indigesti. In pentola a pressione i legumi più piccoli hanno bisogno di 30-40 minuti e quelli più grandi e più vecchi (che spesso non diventeranno mai tenerissimi) fino ad un’ora e mezza: bisogna seguire le indicazioni in ricetta. Se proprio vi crea fastidio la digestione fate una precottura dei più grandi di 45 minuti la sera prima e lasciate in ammollo in quell’acqua.

Usare sempre l’alga kombu sin dall’inizio della cottura per intenerirli e mineralizzarli maggiormente. Il sale e/o il tamari e/o il miso vanno aggiunti alla fine. Per aumentare la digeribilità si possono aggiungere erbe aromatiche e spezie in cottura: rosmarino, salvia, timo, cumino, senape, zenzero, etc.

Il Grano Saraceno, un “quasi cereale” molto adatto ai climi freddi: non è un vero e proprio cereale perché rientra nella famiglia (come il rabarbaro) delle poligonacee e non delle graminacee. Viene chiamato grano per avere alcune cose in comune con le graminacee stesse. I semi (cioè i grani che noi mangiamo) sono molto duri ed hanno forma triangolare (triangolo = antico simbolo della luce), ma si cuociono in breve tempo, una ventina di minuti.

Il grano saraceno possiede una meravigliosa caratteristica: quella che la sua produzione non può essere forzata ed aumentata con i fertilizzanti, i quali ne farebbero sviluppare le foglie a detrimento del seme facendo restare questo rachitico. Il suo chicco contiene molta lisina, uno degli amminoacidi essenziali, ne contiene più degli altri cereali. E’ un cibo primario se ci si vuole costruire o ricostruire una sana costituzione fisica e va sempre aggiunto agli altri cereali, soprattutto nei mesi freddi (grandi coltivazioni nella Russia centrale e paesi del nord) .

La potenza del grano saraceno si manifesta soprattutto nella sua digeribilità, nella forza che trasmette e nell’enorme aiuto che porta all’intestino regolarizzandolo, eliminandone l’atonia, cacciando i vermi intestinali (con farina cruda e acqua). Aiuta quindi nelle costipazioni e anche nelle forme diarroiche in quanto aiuta le pareti dell’intestino che si sono o troppo espanse o troppo contratte a ritornare nelle dimensioni ordinarie. Per i macrobiotici, essendo legato all’energia dell’Acqua, che contrasta quella del fuoco, giova molto anche all’ipertensione sanguigna.

 

Reni e vescica: cibo si e cibo no! Ovvero cibi graditi e sgraditi a questi organi, secondo la macrobiotica.

La condizione di reni e vescica è legata all’elemento “Acqua”, cui sono pure legati capelli, ossa, orecchie e udito, nonché emozioni ed espressioni come paura e gemiti. Le problematiche più legate a questo tipo di energia, e che si curano equilibrando reni e vescica, sono: lombaggini, problemi alle ossa e articolazioni, perdita di capelli (soprattutto nelle donne), debolezza e gonfiori a gambe e caviglie e dolori alle ginocchia, eccesso o carenza di libido e infertilità.

No al freddo e all’umidità e si a cotture del cibo più lunghe, per es.stufati.  

SI/NO = I legumi sono una grande risorsa, anche curativa, per i reni, in particolare i fagioli azuki. In genere tutti i tipi di fagioli scuri. I fagioli neri(messicani), in particolare, fanno bene soprattutto agli organi sessuali (sterilità, mancanza di appetito sessuale), i reni infatti contengono le ghiandole surrenali che controllano le funzioni sessuali. Molto bene anche lenticchie e ceci(che aiutano pure stomaco e pancreas). Eccedere (con consumo giornaliero e/o settimanale) nel cibo animale, soprattutto carne e latticini. Il sodio in eccesso che proviene sia dalle proteine animali che dal consumo di troppi condimenti salati. Gli zuccheri raffinati sia nelle bevande che negli alimenti. Due sono i cereali che più degli altri aiutano il processo dei reni di filtraggio delle tossine e dei prodotti di rifiuto: riso ed orzo integrali in chicco e non passati per il forno. Anche il grano saraceno va benissimo. Per aiutare reni malati bisogna mangiare e bere poco e limitare il sale (che aumenta il bisogno d’acqua) e tutti i prodotti di origine animale. Le verdure di mare (le alghe) consumate regolarmente, rinforzano molto il lavoro di creazione di un buon sangue pulito da parte reni e vescica. L’alga kombu non deve mai mancare nella cottura dei legumi. Verdure di terra più compatte e a radice, come carota e bardana. Eccessi di frutta e succhi, alcolici e caffè. Naturalmente miso e tamari da usare in cottura, uniti al sale marino mediterraneo (e siciliano in particolare). Eccesso di cibi dell’elemento “Terra” come i dolciumi. Verdure e radici come cipolla, porro, rapa, ravanello, daikon, tarassaco. Soia nera, non direttamente ma trasformata con cucinazione. Una miscela esplosiva per il mal di schiena (energia del rene) sono gli alimenti zuccherati e freddi uniti ai cibi grassi animali: creano molta rigidità articolare e acidità che danneggia le ossa (anch’esse energia acqua). Alimentazione equilibrata, principale e ordinaria, con (circa): ➢ 50% cereali integrali in chicco ➢ 35% verdure ➢ 15% legumi. Cistiti e calcoli delle vie urinarie sono determinati dall’eccesso dei cibi elencati sopra.