... ovvero la salute dal nocciolo delle albicocche...
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Perlolli
Alimentazione e salute: la rivoluzione China Study
La prova scientifica della relazione tra alimentazione e salute: il dottor Campbell ci spiega i provati vantaggi di una dieta a prevalente base vegetale per la prevenzione e la cura delle patologie croniche. "Fa che il cibo sia la tua medicina, scriveva Ippocrate nel 400 a. C."
E viene da sorridere pensado che ogni medico-chirugo prima di iniziare la professione deve pronunciare il giuramento che da Ippocrate prende il nome senza aver mai affrontato, durante il corso di studi in medicina, i temi dell'alimentazione e della nutrizione.
Le ragioni di una lacuna tanto grave da avere le sembianze di una trave nell'occhio affondano molto probabilmente nella storia dello sviluppo del pensiero occidentale. Quello che possiamo fare è chiederci per quale motivo di fronte all'evidenza scientifica del rapporto tra salute e alimentazione, la maggioranza dei medici, di fronte a un caso ad esempio di gastrite da helicobacter, ci darà che possiamo continuare a mangiare tranquillamente di tutto, e per quale motivo la dieta ospedaliera è ancora a base di fettina bollita, stracchino, pasta scotta e mela spappolata.
Per fortuna siamo a un punto di svolta, ci troviamo di fronte a una rivoluzione.
Quello che sta accadendo oggi, è che abbiamo la prova scientifica del fatto che seguire un'alimentazione a base vegetale ci protegge da tantissime malattie, ci fa fare il pieno di energia e forza vitale, ci fa vivere a lungo in salute.
Questa prova scientifica si chiama The China Study, la ricerca sul rapporto tra alimentazione e salute svolta dal dottor T. Colin Campbell.
Che la rivoluzione sia in atto lo testimonia il fatto che il cambiamento sta partendo dal basso: sono le persone, i malati, che vanno dai medici con il ritaglio di giornale, il libro, la stampa delle pagine internet e che chiedono di essere seguiti dal punto di vista alimentare. Anche i grandi mezzi di comunicazione e le trasmissioni televisive più seguite stanno parlando di The China Study e dell'efficacia di un'alimentazione a base vegetale per prevenire e curare importanti e severe patologie. Se ancora non lo avete visto, guardate il servizio realizzato dalla trasmissione Le Iene il 5 marzo 2014.
La posta in gioco nella partita sul ruolo dell'alimentazione nella prevenzione e cura delle malattie è altissima: ci sono in ballo le credenze di un'intera cultura, gli interessi delle multinazionali del farmaco e di quelle dell'alimentazione, le resistenze della classe medica, le abitudini personali radicate in ognugno di noi, spesso legate al nostro vissuto, al cibo della mamma, ai nostri piccoli e grandi traumi.
Cosa accadrebbe se tutti cambiassimo la nostra alimentazione? Come sarebbe un mondo in cui tutti seguono una dieta a base vegetale?
Sumproject
Etty Hillesum
Tra i milioni di uomini, donne e bambini, travolti dall'abisso della seconda guerra mondiale e nei campi di sterminio nazisti, appare con una forza dirompente la testimonianza di Etty Hillesum, giovane ebrea olandese morta a soli 29 anni ad Auschwitz. Etty nacque nel 1914 vicino a Amsterdam dove, dopo aver compiuto gli studi, si laureò in giurisprudenza iscrivendosi poi alla facoltà di lingue slave. La sua vita semplice e intensa fu completamente stravolta dall'inizio della seconda guerra mondiale e dall'occupazione nazista dell'Olanda, caratterizzata da una ferocia senza limiti contro gli ebrei. Dal 1941 al 1943 Etty scrisse un diario che narra l'evoluzione del suo spirito di fronte all'orrore dello sterminio che si attuava sotto i suoi occhi. Ma invece di cedere alla violenza Etty scoprì una forma di resistenza basata sulla fiducia nella bontà dell'uomo nonostante tutto, sulla contemplazione della bellezza, sulla forza irresistibile dell'amore, su una particolare e profondissima religiosità. Di fronte all'odio più cieco l'unica risposta è mantenere la propria umanità.
Emigrados, gherramus pro torrare, torramus pro gherrare!
S'INNU DE SU PATRIOTU SARDU - PROCURADE' ' E MODERARE
Francesco Ignazio Mannu è l'autore di una delle composizioni poetiche in lingua sarda che più hanno avuto fortuna nei secoli: "S'Innu de su patriotu sardu a sos feudatarios", meglio nota con il suo primo verso "Procurade 'e moderare". Nonostante la notevole diffusione popolare che il testo (anche nella versione cantata) ha avuto e ha tuttora, l'origine dell'inno Procurade 'e moderare è colta e si colloca nella temperie rivoluzionaria della fine del secolo. Lo stesso Mannu non è certo un esponente del basso popolo, anzi. Nasce nel 1758 ad Ozieri e muore nel 1839 a Cagliari. Era cavaliere, cioè esponente della piccola nobiltà, e magistrato. Aderì ai moti insurrezionali della fine del secolo e, in modo particolare, alla rivolta antifeudale di cui condivideva i tratti innovatori dal punto di vista sociale e la strenua difesa patriottica della Sardegna dagli avidi feudatari e latifondisti stranieri. Sul metro più conosciuto dal popolo, quello dei "gosos" o laudi religiose, pubblica alla macchia in Corsica nel 1794 l'inno che lo renderà famoso. Si tratta di 47 strofe di otto versi di ottonari. È un logudorese sorvegliato che cerca un compromesso tra l'aulicità e la necessità di rivolgersi al popolo. La lingua è abbastanza ricca di apporti lessicali di vario genere. In particolare, vista la tematica politica, vi confluisce una buona dose di latinismi, spagnolismi e italianismi giuridico-politici. Nella parte finale della sua vita, Mannu sembra pentirsi di queste sue posizioni oltranziste e rientra nei ranghi di una posizione politica più moderata. Il suo inno assurge però a pietra miliare per qualsiasi patriota e rivoluzionario sardo.