LE PIANTE DEL SAGITTARIO
Le piante del Segno del Sagittario sono quelle capaci di corroborare e favorire tutti i processi metabolici dell'organismo, perché influenzate dall'elemento Fuoco e dal pianeta Giove, principio di vitalità, ottimismo e dispensatore di benessere
Di Alessandra Romeo
Le piante del Sagittario possiedono proprietà tonificanti per la circolazione arteriosa; con azione distensiva e rilassante della muscolatura favorenti l'elasticità dei tessuti.
Il Sagittario è il terzo e ultimo segno autunnale, mobile (perché nasce durante il passaggio tra una stagione all'altra) e maschile. Se il segno dell'Ariete è scaldato dal fuoco primaverile dirompente della vita che sboccia, e quello del Leone rappresenta la calura estiva che porta a maturazione i frutti; il Fuoco del Sagittario illuminando il buio della lunga notte invernale (21 dicembre), simboleggia la sete di verità e di conoscenza, che spinge i nativi alla divulgazione e la trasmissione di questo sapere.
Nel ciclo evolutivo umano indica il passaggio dalla coscienza individuale al piano spirituale. Come processo psichico è la capacità di ampliare i propri orizzonti, proiettando energie oltre l’esperienza e i valori personali. Orizzonti non solo materiali ma anche metafisici. Infatti, sotto il Segno Scorpione, quando si fa nitida la consapevolezza della Morte, si affacciano i primi lampi di Trascendenza che nel Sagittario prendono forma completa.
Il Segno del Sagittario e il pianeta Giove
Come abbiamo visto, la stagione del Sagittario è il tardo autunno che sconfina nell’inverno. Tempo di raccoglimento, di silenzio della natura, di fuoco pacato e rassicurante, momento in cui le greggi vanno a svernare e i semi cercano la collocazione ideale per potersi trasformare in nuove piante, durante il lungo letargo che precede la primavera. Col fermarsi dei lavori agricoli, ora c’è più tempo per pensare, per meditare, per progettare: l'uomo ha ormai affrontato e superato tutte le difficoltà del contingente, ha le provviste per sopravvivere e le mura per proteggersi, scaldarsi dai rigori invernali; dopo aver conosciuto sin nei minimi dettagli il suo territorio (ciò è avvenuto sotto il Segno Gemelli), c’è la spinta ad esplorare, conoscere, cosa si nasconde al di là delle montagne, oltre il mare.
La natura sagittariana è ardente ed entusiasta, sempre tesa verso una conquista, divisa tra spirito e materia, desiderosa di costante progresso. I nativi sono avventurosi, sognatori, e passano rapidamente all’azione quando si tratta di spostarsi, viaggiare, esplorare nuovi ambienti o vivere nuove dimensioni.
In virtù del pianeta governatore, sono ottimisti, espansivi, generosi, coraggiosi e golosi. Hanno per contro una eccessiva considerazione di sé del proprio valore. Essi si contraddistinguono per il loro approccio sereno e fiducioso verso il mondo esterno. All'improvviso però, tutto diventa terribilmente serio, da chiarire, da sviscerare, da prendere nella maniera secondo lui più giusta; alzano l’indice se una parola o un atteggiamento non rientrano nei parametri che a loro sembrano giusti; ma mentre criticano e correggono il prossimo, sono poco inclini all'autocritica e possono offendersi, se si osa fare loro degli appunti.
Giove, governatore del segno, è principio della potenza e del comando; della vitalità e della crescita; dell’autorità e della saggezza. Sue caratteristiche sono espansività, energia, elasticità. I nativi sono convinti difensori delle leggi, rispettosi dei principi e delle sane tradizioni, ma spesso, adottano un doppio metro di giudizio, uno, inflessibile, per gli altri, l’altro, molto più elastico, per se stessi. Nemici dichiarati della routine, amano le novità, i cambiamenti, la loro libertà e i piaceri della vita. Di fronte a obblighi pressanti, a impegni troppo programmati e a rapporti soffocanti i Sagittari scalpitano e si rendono immediatamente latitanti. Il loro naturale magnetismo e l’allegra disinvoltura sono garanzie di successo nella vita sociale. La grande generosità di cuore li fanno apprezzare da quanti li avvicinano. Sanno affrontare con grande determinazione e lucidità i problemi della vita professionale.
Accanto ai miti riguardanti Giove, il Sagittario richiama la leggenda del centauro Chirone, mitica creatura divisa a metà tra la natura umana e spirituale, e quella istintiva e violenta del cavallo. Chirone, centauro saggio e sapiente, educatore dei figli degli dei, venne ucciso accidentalmente da Ercole e poi trasformato da Giove in costellazione. Infatti il simbolo grafico del Segno è, appunto, un centauro o un cavaliere che scocca una freccia.
Le piante del Sagittario
Nell'uomo zodiacale, anatomicamente il Sagittario governa il bacino, le gambe, il coccige, le ossa iliache, il femore, il nervo sciatico, la vena safena, i muscoli, il fegato e le arterie. Le patologie a cui possono andare soggetti i nativi sono strappi, stiramenti e infiammazioni muscolari,congestioni epatiche, sciatica e lussazioni dell’anca. Le piante associate al segno sono tutte quelle grosse e commestibili che ricordano Giove, il pianeta dell'espansione, secondo la Teoria delle Segnature.
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Centaurea minore: il nome generico centaurium ha origini riconducibili al centauro Chirone, figura mitologica collegata strettamente al mondo della medicina, della medicazione, delle erbe e sostanze medicinali. Si narra che Chirone si servì di questa pianta per curarsi una ferita al piede inflittagli, per errore, da Ercole, il quale lo aveva colpito con una freccia avvelenata durante la sua lotta contro i centauri. La centaurea era già nota a Plinio e Dioscoride ( I sec. d.C ), quest’ultimo la cita infatti nella sua opera De Materia Medica. Fu molto apprezzata anche dai Galli che la utilizzavano come antidoto contro tutti i veleni. Nella medicina popolare è usata per le sua azione febbrifuga e amaro-tonica, di riattivare sia la secrezione, sia la motilità delle vie digestive, in tutte quelle condizioni legate ad una cronica atonia gastrointestinale, che si manifestano con difficoltà digestiva, inappetenza, dispepsia dolorosa con meteorismo e insufficienza epatica. Contiene sostanze amare, flavonoidi, acidi grassi edacidi fenolici, triterpeni, steroli, tracce di alcaloidi piridinici e actidinici, glicosidi, acido oleanolico, alfa-amirina, beta-amirina, eritrodiolo, acido malinico. La pianta viene utilizzata come rimedio aperitivo, stomachico, stimolante la mucosa gastrica, digestivo ed è indicata in presenza di febbre, anoressia, atonia gastrica, dispepsie, epatoclecitopatie
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Ginepro: noto fin dall'antichità soprattutto per le sue proprietà depurative e antisettiche, i suoi rami venivano bruciati, per disinfettare le navi provenienti da zone in cui si erano verificateepidemie; cosa che viene fatta ancora oggi negli allevamento dei bachi da seta, per purificare i ricoveri degli insetti. Dalla distillazione delle sue bacche, si ottiene un forte liquore chiamato appunto “gin”. Il ginepro era ed è tuttora, una pianta apprezzata dai montanari per aromatizzare grappe e arrosti. I cacciatori sanno molto bene che i tordi sono ghiotti di galbuli di ginepro e che la loro carne assume per questo motivo un sapore particolarmente prelibato dovuto alla presenza dell'olio essenziale. L'essenza è utilizzata, per preparare olii da massaggio, come distensivo,ottimo decontratturante per il sistema muscolare e tendineo in quanto scioglie i muscoli,per questa ragione è indicato soprattutto per gli atleti dopo l'attività fisica sportiva o in caso di tensione muscolare, dolori articolari e mal di schiena e stress.
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Melissa: è il rimedio elettivo per i muscoli, in quanto le foglie, ricche di olio essenziale, che conferisce alla pianta un aroma gradevole e il sapore del limone, è un efficacerilassante muscolare. La pianta è perciò impiegata per contrastare gli stati d’ansia con somatizzazioni a carico dei muscoli addominali, meteorismo, spasmi, colon irritabile. Per la sua azione antispasmodica, antinfiammatoria e carminativa è indicata in caso di dolori mestruali, nevralgie, disturbi della digestione, nausea. Galeno e Paracelso la consigliavano nella mania e nei disturbi psichici. Scriveva Serapio che allevia le inquietudini e tristezze del cervello e principalmente quelle prodotte dalla malinconia.