Le radici del passato: Tito Cucchiaroni, il funambolo del goal

16.11.2012 14:25

 

 


Il nostro passato ci ricorda chi siamo e i ricordi sono piccoli viaggi della mente che ci consentono di riviverlo.

 

Il 16 novembre 1927 nasceva uno dei primi fuoriclasse ad aver indossato la casacca blucerchiata, un attaccante che entrò nel cuore dei tifosi e contribuì a scrivere non soltanto la storia sportiva della Samp, ma anche quella del tifo, visto che gli Ultras scelsero il suo nome per identificare il loro gruppo.

 

Il viaggio nell'almanacco blucerchiato di oggi è alla scoperta di Ernesto "Tito" Cucchiaroni, talento argentino che visse cinque stagioni di Sampdoria, tra il 1958 e il 1963, e con i suoi goal fu tra i protagonisti del miglior piazzamento di sempre in campionato della squadra blucerchiata, prima dello storico e indimenticabile scudetto del '91.

Cucchiaroni arrivò alla Samp in età matura, con un curriculum prestigioso alle spalle: il suo passaggio dal Boca Juniors al Milan nel 1956 aveva lasciato con l'amaro in bocca i tifosi Xeneizes, che avevano potuto ammirarne le qualità di ala sinistra rapida e letale. Le due stagioni con i rossoneri, tuttavia, furono dal doppio volto: proficua la prima, sottotono la successiva, tanto da indurre il club a cederlo alla Samp di Monzeglio.

Per la giovane società genovese, che quell'anno era stata costretta a cedere Firmani davanti alla cospicua offerta dell'Inter, si trattò di un vero e proprio affare; la fiducia e l'entusiasmo dell'ambiente, unita alle doti tecniche del giocatore, si tradusse in 10 sigilli personali (preceduto dalle 13 reti di Milani), divertimento sugli spalti e un eccellente piazzamento: la Samp, trascinata dai suoi "vecchietti", conquistò infatti  il quinto posto. Primato destinato a migliorare a fine campionato 1960/1961, quando Cucchiaroni, Brighenti,  Bernasconi e soci portarono la Samp al suo primo, storico, quarto posto in classifica.

Cucchiaroni sapeva incantare i tifosi grazie al suo tiro micidiale, alla freddezza e alla straordinaria rapidità che lo trasformava in un autentico funambolo del rettangolo verde; il suo aspetto fisico, che lo portava a dimostrare più anni di quanti in realtà ne avesse, poteva ingannare e far pensare a un giocatore sul viale del tramonto, al contrario, l'argentino in campo sembrava ringiovanire con lo stesso ardore e talento delle prime apparizioni nel Club Atlético Tigre.

L'attaccante di Misiones seppe conquistare i sostenitori blucerchiati anche grazie ad un debutto stratosferico nel primo derby della Lanterna da lui disputato, il 16 novembre 1958: la sua doppietta gelò i rossoblù, fissando il risultato sul 2-1 all'88' e gli permise di festeggiare al meglio il suo trentunesimo compleanno. 

L'addio ai colori blucerchiati coincise con il suo ritiro dalla scena calcistica e, pochi anni dopo, il 4 luglio 1971, il bomber con la maglia numero undici si spense prematuramente. Oggi, nell'anniversario della sua nascita, ho voluto offrirgli un piccolo tributo ricordandone le prodezze che lo hanno reso un patrimonio e un simbolo della storia blucerchiata e di un passato a cui guardiamo orgogliosamente, che affonda le sue radici anche nelle gesta di grandi campioni come Tito Cucchiaroni.