Palombo vera bandiera

01.07.2012 10:27
 

Caro Angelo, sarebbe troppo facile ricordare la tua avventura alla Samp con quel pianto sotto la curva quasi a chiedere perdono per un’incredibile retrocessione, immagini che hanno fatto il giro del mondo, di cui molti si sono vantati dicendo : “lui si che è una vera bandiera”. Io come semplice tifoso sono qui a esprimerti invece tutta la mia gratitudine per tutto quello che hai fatto per la mia squadra del cuore, non solo perchè sei stato il nostro idolo fino al raggiungimento della fascia da capitano, ma perchè molte volte ho pensato che, se avessi avuto la possibilità di scendere in campo, non avrei potuto far meglio di quello che facevi tu, non parlo ovviamente di temi tattici e soprattutto tecnici, ma il cuore, la passione e il tuo sudore. Non t’ho mai visto tirare indietro la gamba o non rincorrere un’avversario in campo che provava a superarti, non t’ho mai visto uscire senza la maglia zuppa e soprattutto senza aver prima salutato tutti noi che dagli spalti sia in tempi buoni, che meno buoni, eravamo li ad attendere un tuo gesto, si perchè un tuo gesto ci dava la tranquillità che l’impegno della squadra non sarebbe mancato se in campo c’era il suo condottiero. Certo Angelo non sei un centrocampista dai piedi buoni, ma anche in quello ti sei impegnato migliorando giorno dopo giorno, hai avuto la fortuna di lavorare con persone che t’hanno fatto sentire importante, ma voglio dirti una cosa, tu sei un grande leader e un esempio. Non conosco i motivi del tuo addio o del tuo non ritorno e forse mi interessa relativamente, il mio pensiero oggi, giorno in cui molti ti hanno scaricato, è solo per quello che hai fatto per noi come tifosi e per quella meravigliosa maglia blucerchiata. Sono convinto che il vice presidente Edoardo Garrone ieri quando a pronunciato le parole “le persone passano, la Samp rimane” non si riferisse a te, non credo che una società come la nostra possa dimenticare ciò che una persona ha dato in campo, proprio tu che in quella conquista inaspettata ai preliminari di champions hai preso per mano il massimo esponente della società e l’hai portato sotto la gradinata riconoscendogli i meriti per il traguardo raggiunto. Purtroppo Angelo, come tu saprai meglio di me, il calcio non rende giustizia ma sono convinto che nella tua prossima esperienza lavorativa darei il massimo come hai sempre fatto. Di una cosa sono certo, qualunque maglia indosserai, sotto, invisibile agl’occhi ma stampata sulla pelle avrai quelle sei strisce trasversali con la bandiera di Genova sul petto e un Baciccia nel cuore…

Massimo Piperissa