SAMPDORIA, UN PASSO ALL'INFERNO E POI IL RITORNO

06.01.2013 19:46

 

Dalle stalle alle stelle. Da un 2011 drammatico, calcisticamente parlando, ad un 2012 che l'ha riportata in serie A e che promette di dare ancora forti emozioni e gioie ai suoi tifosi. Così può essere sintetizzato il cammino della Sampdoria in questi ultimi due anni.

Un 2011 che nessun supporter blucerchiato riuscirà mai a dimenticare. Una retrocessione a dir poco inaspettata, quella di una squadra che solo qualche mese prima si giocava lo spareggio con il Werder Brema per entrare in Champions League. E proprio da quella partita è iniziata l'involuzione della Sampdoria. Da quella scivolata di Ziegler che ha aperto la strada al gol di Rosenberg e che ha significato tempi supplementari e quindi fine di ogni sogno di gloria. Ma tutto questo è stato soltanto l'antipasto di un pranzo mai così pesante e difficile da digerire, condito dalle cessioni illustri di Pazzini e Cassano e terminato con la sconfitta interna col Palermo che ha sancito la retrocessione, e con le lacrime di Palombo sotto la curva. In mezzo una serie di portate dal gusto assai sgradevole che hanno trovato il proprio piatto forte nel derby di ritorno e nel gol al 97° di Boselli.

Ma la Sampdoria, in versione fenice, è rinata dalle proprie ceneri, conquistando una promozione data per scontata ad inizio anno, ed ottenuta con grande fatica e sudore, e forse per questo ancora più bella. L'inizio di campionato non è stato dei migliori, con un numero troppo elevato di pareggi e con sconfitte eclatanti come quella di Nocera Inferiore, ma soprattutto con giocatori incapaci di reagire di fronte alla debacle del campionato precedente. E neanche il cambio di allenatore fra Atzori e Iachini è riuscito a dare i suoi frutti fino alla fine dell'anno solare terminato mestamente a metà classifica. E' solo coll'arrivo del 2012 che la Samp ha dato una svolta al suo campionato e ha iniziato una lunga rincorsa che le ha permesso di raggiungere l'ultimo posto utile per i play-off, giocati con la determinazione di chi ha voglia di ritornare nella serie che le compete: 4 partite di personalità e corsa, dal primo all'ultimo minuto, dal gol di Missiroli sotto la Sud impaurita a quello di Pozzi a Varese che ha sancito il ritorno in serie A e l'inizio della festa blucerchiata, con i tifosi speranzosi che il 2012 ridasse tutte le gioie di cui il 2011 li ha privati. 

E l'inizio del massimo campionato sembrava proprio voler esaudire i desideri del tifo sampdoriano: tre vittorie consecutive, due delle quali contro dirette concorrenti per la salvezza come Siena e Pescara e una contro una squadra con obbiettivi ben diversi come il Milan. Poi l'inizio di una caduta che ha riportato nella mente dei tifosi le emozioni e gli incubi di quello che era successo nel 2011: 2 pareggi e 7 sconfitte. Numeri impietosi. Ma quale modo migliore per risollevarsi dalla crisi che battere i cugini in un derby presentato da tutti come sfida-salvezza? Un 3-1 che non ammette repliche con i gol di Poli, Icardi e l'autogol di Bovo, diventato motivo in più di scherno nei confronti dei nemici genoani. Derby che ha dato lo slancio verso una risalita in classifica che sembra essersi interrotta con le ultime due sconfitte. 

Ma sabato c'è la Lazio  e tre punti da conquistare per concludere al meglio un anno che ha riportato la Samp nella serie che le compete. 

Sperando che il 2013 sia ancora meglio del 2012...