un viaggio alla fine degli anni settanta
"Mi è rimasto nel cuore un viaggio fatto alla fine degli anni Settanta: un'auto scassatissima, la guida d'eccezione di Marcello, amico di Oristano - grande cortesia, grande orgoglio e grande cuore - e una settimana a scoprire luoghi e gente che non dimentico a distanza di quasi quarant'anni.
Ci siamo accampati in mezzo alla Giara di Gesturi (allora si poteva, ora non so), sotto sughere centenarie, svegliandoci in un'alba rosata con un paio di maiali selvatici che rosicchiavano beati i cavi della tenda. Ci siamo inerpicati per sentieri impervi nel Supramonte. Abbiamo parlato coi pastori e, soprattutto, ascoltato il silenzio.
Siamo passati per paesi incredibili e siamo stati accolti con grazia e solennità.Ricordo piccole stanze fresche e ombrose, il baluginare di pizzi candidi, piatti di formaggio e sì, anche qualche bicchiere di grappa che proprio non si poteva rifiutare.
Ricordo una notte tiepida e i tenores in mezzo a una piazza pietrosa cantare Procurade 'e moderare barones sa tirannia. Testo bellissimo: lo spirito di un popolo. Emozione potente.
Ricordo un tramonto sullo stagno di Cabras. Ricordo una lunga camminata vicino al mare, e il profumo della macchia era così forte da stordire.
Da allora sono tornata in Sardegna diverse volte, e sempre con grande piacere. Ma, quando penso alla Sardegna, è quella Sardegna a tornarmi in mente con prepotenza. La terra antica e autentica che l'amico Marcello ha voluto far scoprire e capire all'amica continentale".