Sempre per sempre
Lorenzo è stato un grande dono del Signore che abbiamo ricevuto e gustato nella nostra vita.
C’è chi l’ha ricevuto come figlio, nipote, e come tale l’ha accolto e poi cresciuto seminando in lui quei principi che lo hanno poi reso colui che tutti abbiamo conosciuto: una persona amabile, allegra e benevole. Subito è stato consegnato al Signore nel Battesimo ed educato ad incontrarsi con lui attraverso i sacramenti e nella preghiera. Col tempo ha saputo ricambiare quanto aveva ricevuto con tante attenzioni e squisite premure: sapeva mettersi nei panni degli altri per poterli capire.
Qualcuno l’ha ricevuto come fratello potendo assaporare tanti momenti di tenerezze, allegria e gioia di vivere; sostenendolo in molti passaggi della propria esistenza, inserendolo nella famiglia scout dove ha trascorso la sua infanzia e adolescenza.
In moltissimi l’abbiamo ricevuto come amico e compagno di strada, attraverso di lui abbiamo potuto partecipare a tante occasioni di festa, condividere gli eventi quotidiani, la routine e l’eccezionalità, abbiamo goduto della sua voglia di condividere e di celebrare l’amicizia giorno dopo giorno, il suo essere uomo di comunione ha permesso di unirci malgrado le nostre diversità e a volte contradittorietà, mai ha espresso giudizi o eretto steccati: era portato a vedere il bene nell’altro. Quando la croce ha iniziato a pesare, gli amici quale dono prezioso, sempre disponibili, sempre pronti, hanno trovato mille modi per rendere il cammino meno pesante e creare mille momenti di pace.
La Sampdoria è stata la sua passione, il suo modo per vivere l’esperienza di comunità, una comunità grande all’interno della quale far prevalere sempre l’onesta, la giustizia, la lealtà ed il rispetto per tutti.
Ma è Stefania l’amore più grande. Il vostro amore ci hai mostrato il suo volto più dolce, avete aperto le porte del vostro cuore e quelle di casa, in questi tre anni di malattia la vostra unione è diventata luminosa. L’amore di Stefania costante, attento, protettivo e tenace gli ha permesso di intraprendere la lotta, di vivere ancora e di vivere amando.
Nella malattia ci ha rivelato più pienamente se stesso, mentre le sue capacità fisiche lentamente diminuivano, è cresciuta la sua consapevolezza, la stabilità ed il coraggio; ha manifestato la profondità della sua fede e senza timori l’ha resa visibile, ha cercato di dare un senso ad ogni dolore, ha mantenuto la speranza e creduto fermamente nella salvezza. Chi lo ha accompagnato ha cercato di contraccambiare le attenzioni e le premure ricevute cercando insieme lui il modo per continuare a gioire il presente senza arrendersi all’irriversabilità della malattia.
La mancanza ora si accompagna alla gratitudine per quello che Lorenzo è stato: un dono prezioso!
Ma i semi d’amore che in lui hanno portato frutto ora sono nel nostro cuore ed in noi vivono.
Lorenzo ora è totalmente abbracciato dall’amore di Dio; quello stesso amore che ce lo ha donato ora ci invita a rimanere con lui e attraverso di lui a continuare la sua stessa missione d’amore.